Una comunità e la sua emigrazione

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Data:

5 dicembre 2016

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8 min

Una comunità e la sua emigrazione
Una comunità e la sua emigrazione

Un'esperienza didattica
Saggio introduttivo di Benedetto Meloni
CUEC

Da tempo la scuola media di Austis è impegnata in un progetto di sperimentazione che si colloca all'interno di un lavoro complessivo che riguarda la storia del territorio e delle sue trasformazioni.
L'attività di ricerca, che ha visto protagonisti per alcuni anni gli alunni delle tre classi, è stata articolata in momenti di lavoro disciplinare specifico, con altri di coinvolgimento interdisciplinare e trasversale.
Argomento centrale di studio è stato "Austis, emigrazione dagli anni '50 fino ai giorni nostri".

Gli alunni hanno partecipato con entusiasmo alla raccolta di notizie, di informazioni e alla consultazione di fonti, ricostruendo in modo approfondito la storia dell'emigrazione ad Austis.


La sperimentazione è stata un fatto sociale significativo perché ha coinvolto non solo i ragazzi, ma anche i genitori e tante altre persone della comunità.
Il lavoro ha avuto inizio con la lettura di libri, articoli di quotidiani e riviste, visione di documentari. In tal modo i ragazzi hanno conosciuto la storia dell'emigrazione a livello mondiale, lavoro prioritario per affrontare il tema specifico del progetto. Si è lavorato all'elaborazione di apposite schede da sottoporre a tutte le famiglie austesi per conoscere il numero degli emigrati e i luoghi di emigrazione. Sono stati consultati i fascicoli dell'archivio comunale riguardanti i cambiamenti di residenza, i dati raccolti sono stati elaborati e raggruppati per regione di emigrazione, età, sesso, tipo di lavoro. Sono state effettuate a scuola numerose interviste agli emigrati ed ex emigrati; gli alunni, sentendo direttamente i protagonisti, hanno capito meglio quali sono state le cause per cui molti austesi hanno lasciato il proprio paese, quale tipo di lavoro svolgevano, i problemi che hanno dovuto affrontare e quali erano le loro aspirazioni. Sono state raccolte più di seicento foto che costitui¬scono una preziosa testimonianza dei tre flussi migratori che hanno caratterizzato l'emigrazione austese; la catalogazione ed analisi per categorie tematiche, sia delle interviste che delle fotografie, hanno permesso di approfondire le conoscenze di vari aspetti come la socialità, il tempo libero, il viaggio, il lavoro, gli investimenti. Di particolare interesse didattico è stato il momento in cui gli alunni, suddivisi e organizzati in gruppi, hanno sviluppato le fotografie che sono state oggetto di una mostra nei locali della scuola. Hanno arricchito la ricerca numerose lettere che gli emigrati inviavano ai familiari; delle stesse, è stata fatta una lettura guidata che ha permesso ai ragazzi di avere una visione più partecipata del fenomeno. Nei viaggi di istruzio¬ne gli alunni hanno incontrato gli emigrati nei luoghi di vita e di lavoro, nei circoli dei sardi di Genova, Savona, Milano, Siena e in alcune aziende agro-pastorali della Toscana e dell'Emilia Romagna.
Il lavoro ha costituito la base documentaria delle elaborazioni degli alunni, che hanno realizzato diversi grafici, racconti, fumetti, poesie e disegni.
Ricostruire la storia dell'emigrazione del proprio paese ha significato prendere coscienza del proprio presente e affrontare il futuro col bagaglio della propria identità.
Gli insegnanti ringraziano per il loro contributo gli studiosi Benedetto Meloni, docente di Sociologia, Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Cagliari; Tonino Mameli, docente di Pedagogia, Facoltà di Magistero, Università di Cagliari; Dott.ssa Anna Maria Dorè; Gianfranco Di Palma, fotografo.
Un vivo ringraziamento all'Assessorato Regionale alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e all'Amministrazione Comunale, che hanno finanziato il Progetto; ai genitori, agli emigrati, ex emigrati e alle loro famiglie; ai responsabili della Scuola Media nei vari anni scolastici: il Preside Giuseppe Etzo, il Direttore Didattico Angelo Burrai, il Dirigente Scolastico Sebastiano Micale.

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